programma corso formazione anziano 2 livello

Il Corso Anziano di 2° livello

Breve descrizione del programma del Corso Anziano di 2° livello con durata di 8 (otto) ore: il corso presenta una metodologia che passa per il comprendere dove il soggetto in difficoltà ha possibilità di migliorare la propria postura restituendo elasticità alle zone dove si percepisce il dolore. Tale metodologia permette anche al soggetto con patologia cronica di ottenere miglioramenti lavorando su un sistema indiretto al dolore che, migliorando i rapporti di elasticità e stabilizzazione nelle zone disponibili del soggetto (senza dolore), permettono un progresso della situazione generale.

Le patologie tipiche dell’anziano come le riduzioni articolari legate al dolore, le sciatalgie e i dolori cervicali trovano risoluzione nell’applicazione del Corso Anziano di 2° livello; questo sistema posturale specifico, porta l’anziano a migliorare le proprie capacità dinamica.

Ecco il programma del corso in ordine di argomento trattato:

  • L’origine delle problematiche tipiche della terza età;
  • La visione tridimensionale della riduzione delle ampiezze articolari;
  • L’attivazione muscolare e la circolazione del sangue;
  • La perdita di funzionalità come trasformazione dell’apprendimento;
  • L’utilizzo di atteggiamenti e di decubiti intermedi;
  • I mezzi facilitanti;
  • La mobilità articolare periferica al blocco;
  • Individuazione degli elementi valorizzabili come attivazione;
  • Le azioni unidirezionali e in contrasto come abbassamento della tensione globale;
  • Valutare la riduzione articolare come somma complessiva dell’azione globale (flessione estensione);
  • Stabilire un rapporto tra la riduzione monoarticolare e quella in catena;
  • Stabilire le zone di potenziale azione;
  • Stabilire le zone di potenziale compensazione;
  • La riduzione articolare, come perdita di ampiezza nelle articolazioni starter, riduce la richiesta di ossigenazione e quindi di circolazione del sangue;
  • Tali zone sono soggette ad inutilizzo muscolare delle catene opposte;
  • Stabilire delle correlazioni per riprendere l’azione in tali articolazioni come sistema indiretto;
  • Stabilire degli stimoli di attivazione con stimoli di compensazione differenti da quelli utilizzati dall’organismo, per modificare i ruoli e gli apprendimenti.