I movimenti contropliometrici
I movimenti contropliometrici: utilizzare l’articolazione non starter agonista/antagonista per incrementare il lavoro nel sistema circolare, utilizzando il baricentro tecnico addominale
I movimenti contropliometrici (pliometria) sono così denominati in quanto l’azione di un’articolazione non starter, ad esempio il ginocchio, produce un allungamento diretto di un muscolo, in questo caso il quadricipite, allo scopo di produrre un sovraccarico di lavoro non sul muscolo coinvolto, ma sulla struttura stabilizzante il bacino ad anche estese, così che l’atteggiamento del corpo maggiore di 180° non si modifichi con compensazioni negative, durante le fasi dinamiche di azione del ginocchio stesso.
L’azione del ginocchio è parte integrante del camminare e dei gesti quotidiani, quindi la sua flesso-estensione produce normalmente una reazione sull’inserzione prossimale del quadricipite (catena opposta di 1° grado), che si avvale delle azioni compensative del bacino e della colonna vertebrale quando i muscoli addominali, nella loro azione principale sul piano sagittale, non sono in grado di fissare il bacino tanto stabilmente quanto è forte la trazione prodotta dal ginocchio (quindi se R>SA, dove R=reazione del capo prossimale del quadricipite e SA=stabilizzazione addominale del capo distale).
La situazione sopra descritta comporta un aggravio per la muscolatura lombare, per i glutei ed una disattivazione dell’azione di estensori dell’anca e degli ischio-crurali che lavorano solo rispetto al ginocchio; in fase dinamica ciò comporta un elevato rischio di:
- Stiramento dei muscoli ischio-crurali;
- Pubalgia;
- Sciatalgia;
- Tendinite.
- Gli ischio-crurali lavorano solo come flessori del ginocchio e riducono sensibilmente il proprio grado di estensibilità.
- Per mantenere la stazione eretta con il bacino antiverso, a causa dell’inestensibilità dell’anca, il soggetto tende ad inarcare la schiena estendendo l’addome.
- La stessa situazione del punto 2 può provocare compressioni vertebrali in zona lombare.
- L’antiversione del bacino da stazione eretta tende ad aumentare l’angolo dell’articolazione tibio-tarsica ed il SNC non utilizza il range motion non supportato dall’atteggiamento globale del corpo; tutti gli angoli che la caviglia assume per flessione del tronco in avanti o per generiche e molteplici fasi dinamiche non sono realmente supportati da una conoscenza statica e sono quindi a rischio infortunio (Test CANALI, vedi libro POSTURE E SPORT).
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